Cosa facciamo
La Legge Regionale n 5/ 2013 – Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico - definisce delle regole regionali in materia di gioco d’azzardo. Nello specifico, l’articolo 5, istituisce il marchio regionale “Slot free R.L.” teso a valorizzare gli esercizi commerciali che non hanno al loro interno apparecchiature per il gioco d’azzardo; l’articolo 6 vara un osservatorio regionale sul gioco d’azzardo al fine di monitorare il fenomeno in tutte le sue componenti (culturali, legali, di pubblica sicurezza, commerciali, sanitarie ed epidemiologiche, sociali e socio – economiche) e con il compito di formulare strategie, linee di intervento, campagne informative e di verificare l’impatto di tali politiche redigendo un rapporto annuale; il successivo articolo 10, istituisce il piano integrato socio – sanitario per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio dalla dipendenza da GAP: in particolare tale piano dovrà prevedere ad esempio interventi di prevenzione, cura e trattamento del rischio dalla dipendenza da GAP, interventi di formazione per operatori pubblici e del terzo settore, l’attivazione di un numero verde regionale in grado di fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza.
Nel quadro degli interventi di questa legge, è prevista l’attivazione di 51 sportelli (uno per ogni distretto della regione)aventi il compito di accogliere Giocatori d’Azzardo Patologici in cerca di aiuto e i loro familiari, orientare ai servizi socio-sanitari sul territorio e svolgere animazione territoriale. Dopo aver varato negli anni precedenti, una serie di programmi di informazione alla popolazione su tre fenomeni di consumo significativi nel nostro territorio tra cui il GAP (psicofarmaci e alcol), con questa legge l’istituzione intende evidentemente affrontare con decisione un fenomeno sociale che preoccupa tanto i cittadini quanto gli amministratori.
Il successivo D.G.R. Lazio n. 314 del 27/5/2014 programma quindi l’erogazione di contributi per interventi e servizi sociali, destinandone una parte alla realizzazione di progetti che possano supportare tali azioni regionali per la prevenzione dei rischi dovuti al Gioco d’Azzardo Patologico; nello specifico, l’erogazione del contributo per il GAP, era destinato ad attività di mappatura dei servizi utile alla rilevazione dei soggetti operanti sul territorio; ad attività di aggiornamento seminariale e alla predisposizione di un vademecum sul tema.
Il progetto “LazioInGioco” ha risposto specificatamente a questo impianto: obbiettivo ultimo è appunto quello di rafforzare la strutturazione di una rete di servizi a livello regionale capace di promuovere sul territorio una ampia consapevolezza sociale in merito al gioco d’azzardo patologico e di offrire risposte alle richieste specifiche di conoscenza ed intervento avanzate da soggetti collettivi (centri socio-culturali, centri anziani, ecc.), da istituzioni (scuole, municipi, ecc.), da cittadini e famiglie in merito al Gioco d’Azzardo Patologico.
Il progetto è costituito da un Raggruppamento Temporaneo di Scopo composto dalla Cooperativa Sociale Parsec (capofila), dalla Cooperativa Sociale Il Cammino, dall’Associazione Psy+ Onlus e dall’Auser Lazio: la scelta dei partner è stata effettuata tenendo presente l’esigenza di raggiungere tutti i settori della popolazione attraverso la competenza di strutture che da anni si occupano di temi legati alle dipendenze con e senza sostanze.
Le attività saranno realizzate anche attraverso il supporto di un articolato partenariato di enti, sia regionali che extraregionali, e di un comitato scientifico composto da riconosciuti esperti nel settore, che sosterranno l’intervento nelle diverse fasi in relazione alle specifiche competenze ed esigenze.
Beneficiari
Le attività di LIG – LazioInGioco - saranno rivolte a diverse tipologie di target specifici:
- a) operatori degli sportelli dei distretti socio assistenziali previsti dalla Regione Lazio;
- b) operatori sociali dei distretti socio assistenziali del Lazio (istituzioni pubbliche);
- c) operatori dei Ser.T. e del Terzo Settore coinvolti nella policy regionale sul GAP;
- d) organizzazioni socio culturali, sindacali e di categoria, stakeholder territoriali, parrocchie, scuole, organizzazioni giovanili, centri anziani, operatori di sale da gioco e bar
Obbiettivi
Gli obiettivi specifici dell’intervento sono:
- - favorire l’avvio e l’implementazione della rete di Sportelli di distretto specifici per GAP;
- - creare una competenza diffusa ed omogenea per la gestione degli Sportelli di Distretto, promuovendomomenti di aggiornamento sul fenomeno rivolti agli operatori dei distretti socio assistenziali del Lazio,agli operatori del Terzo settore e ad altri soggetti coinvolti nella specifica policy regionale;
- - abilitare gli Sportelli al loro compito di promozione socio culturale sul tema del GAP, fornendostrumenti e competenze per un primo ascolto dei casi specifici portati alla loro attenzione dai cittadini.
Attività Per la realizzazione dei suddetti obbiettivi si procederà in prima battuta alla costruzione di una mappatura finalizzata a definire l’insieme dellerisorse territoriali e dei soggetti che possono essere coinvolti nella specifica policy regionale (costruzione di un data base), accompagnata da una rassegna dei riferimenti normativi in materia e delle diverse sperimentazioni di intervento a livello nazionale(raccolta delle best practices). Seguirà l’attività formativa organizzata in moduli e differenziata in relazione al target: verrà offerta una formazione dibase di carattere più generale, disseminata in modo diffuso a livello del territorio regionale e indirizzata a tutti coloro che a vario titolo si occupano di GAP; successivamente verranno erogati moduli di carattere gestionale, finalizzati allo start up dei 51 Sportelli territoriali e rivolti specificatamente agli operatori degli stessi. Ad ulteriore supporto dell’attività della rete di sportelli sarà elaborato un Vademecum che conterrà, oltre ad evidenze scientifiche sul fenomeno,le indicazioni procedurali per la gestione delle richieste che arriveranno allo sportello, la mappatura dellerisorse, suddivisa per tipologia ed ubicazione, le indicazioni per il networking territoriale, gli esempi di buonepratiche da promuovere sui territori e le normative di riferimento. Verrà proposto un sito internet nel quale trovare tutte le attività progettuali e gli aggiornamenti sul tema.
Formazione Le giornate formative proposte saranno suddivise in due moduli per ogni annualità. Per quanto riguarda la prima annualità, il primo modulo, rivolto alla rete ampia di soggetti interessati al fenomeno GAP (operatori sociali del Terzo Settore, operatori dei Ser.T, organizzazioni socio culturali, sindacali e di categoria, parrocchie, mondo della scuola, organizzazioni giovanili, centri anziani, ecc.), fornirà aggiornamenti sul fenomeno, evidenze scientifiche, teorie e modelli interpretativi, strumenti e metodologie di intervento, quadri normativi pertinenti al fenomeno. Il secondo modulo della prima annualità, rivolto specificatamente agli operatori di sportello, promuoverà competenze per la gestione degli stessi, proponendo pratiche di animazione socio culturale sul tema del GAP e fornendo metodi e strumenti per l’ascolto e la presa in carico dei singoli casi per la progettazione individuale. Anche la seconda annualita' sara' suddivisa in due moduli, uno rivolto sempre all'ampia rete di soggetti interessati al fenomeno GAP e l'altro ai gestori degli sportelli e riguarderanno temi di aggiornamento rispetto alla prima annualita'. Il progetto prevede inoltre un'azione di supervisione e accompagnamento del lavoro degli sportelli
Volontariato: Roma: Via Liberiana, 17 e via Laurentina, 9a Frosinone: Via Pierluigi da Palestrina, 73 Latina: Viale Pier Luigi Nervi, snc (c/o Centro Commerciale Latinafiori Torre 5 Gigli) Rieti: Piazzale Enrico Mercatanti, 5 Viterbo: Via Igino Garbini 29/G Il Primo Modulo, per ogni annualità, verrà proposto su ogni provincia (2 su Roma per raccogliere l’adesione anche dei comuni limitrofi) e sarà composto da 2 giornate formative da 5 ore ciascuna. Il secondo modulo, per ogni annualità, verrà proposto su 4 province accorpate secondo la prossimità territoriale e sarà composto da 3 giornate da 5 ore ciascuna.